Empoli, 60 a tavola nel chiostro della Collegiata per celebrare il “ciuco che vola” tra storia, leggenda e convivialità

6 Giugno 2025

Una serata intensa e partecipata quella di giovedì 5 giugno nel chiostro della Collegiata di Sant’Andrea, dove oltre 60 persone si sono ritrovate per l’iniziativa “Il volo del ciuco fra storia e folklore”, organizzata dall’Associazione Turistica Pro Empoli. Un evento che ha saputo fondere con leggerezza e profondità la rievocazione storica con l’atmosfera conviviale della cena all’aperto, immersi in uno dei luoghi più suggestivi della città.

Presenti tra gli altri il proposto di Empoli don Guido Engels e don Salvatore Alfieri, che hanno condiviso il clima di festa e riflessione proposto dalla serata. A fare da cornice, il chiostro della Collegiata, concesso dallo stesso don Guido, trasformato in palcoscenico a cielo aperto per accogliere letture, costumi, personaggi e racconti ispirati a uno degli episodi simbolo dell’identità empolese.

Protagonisti della rievocazione due figure storiche-leggendarie: Cantino Cantini e Ippolito Neri, portati in scena da attori in costume affiancati da “dame e donzelle” e guidati da un appassionato arciprete Bardini. La narrazione è partita dalla vicenda quattrocentesca che vide Cantini recarsi a San Miniato per sedare la rivolta di Benedetto Mangiadori contro Firenze. Un piccolo episodio militare, trasformato poi in letteratura epico-comica da Ippolito Neri nel celebre poema La presa di Samminiato, in cui l’assalto alla rocca è compiuto con un esercito di capre dai lumi accesi sulle corna.

Un racconto dove realtà e invenzione si intrecciano e che ha dato origine alla tradizione del “ciuco che vola” nel giorno del Corpus Domini: un asino, simbolo dell’astuzia empolese, veniva fatto “volare” – o meglio, calare – dal campanile della Collegiata sin dal 1340, forse anche prima, come segno di vittoria e spirito goliardico.

Ad accompagnare le letture, i costumi curati dall’associazione Il Torrino di Monterappoli hanno contribuito a ricreare l’atmosfera medievale, tra luci soffuse e tavole imbandite. La cena – parte integrante dell’evento – ha unito le generazioni presenti in un momento di riscoperta delle radici e del senso di appartenenza.

Un’iniziativa riuscita, dunque, che ha saputo coinvolgere e divertire senza rinunciare al valore culturale e simbolico. “Empoli si racconta anche così, tra una risata e una poesia, tra la fede e la festa”, ha commentato uno dei partecipanti. E il ciuco, ancora una volta, ha trovato il modo di volare alto nella memoria degli empolesi.